L’acqua è un elemento nutrizionale indispensabile, costituisce il 75%-80% del peso del neonato e il 65% dell’adulto.
Tutti i processi metabolici avvengono nell’acqua.
Il lattante ha un estremo bisogno di acqua perché quotidianamente ne elimina un quantitativo pari alla metà del suo volume extracellulare formato dalla linfa e dal sangue attraverso il sudore, le feci, le urine e la respirazione. Quest’ acqua verrà poi ripristinata con il latte materno
L’acqua rappresenta la migliore bevanda per tutte le età.
Il fabbisogno idrico dei bambini aumenta nei mesi caldi ed in presenza di febbre e diarrea, in queste circostanze il bambino deve bere di più perché può correre il rischio di disidratarsi.
L’acqua che diamo ai nostri figli non deve mai essere né troppo fredda, né zuccherata in modo da non compromettere il suo potere dissetante e soprattutto per non introdurre degli zuccheri inutili.
-In quale momento della giornata?
Non esiste un momento migliore: può essere durante i pasti o negli intervalli tra un pasto e l’altro.
-Quanta acqua deve bere?
Seguendo una dieta equilibrata il bambino deve bere quando ha sete, in questo modo gli si da la capacità di autoregolarsi. E’ utile però per i bambini più piccoli sapere che….
-fino a 6 mesi il fabbisogno massimo dovrebbe essere 150ml/kg
-verso i 2 anni 110 ml /kg
Dopo questa età il bambino chiede autonomamente da bere al bisogno. E’ sempre utile invitare il bambino a bere qualora sia impegnato in attività ludiche che lo distraggano dai suoi reali bisogni e necessità.
Naturale o gassata?
L’acqua NATURALE è la bevanda ideale per i nostri figli , che sia potabile dal rubinetto, precauzionalmente lasciata scorrere qualche momento prima di berla o quella contenuta nelle bottiglie di vetro.
L’acqua frizzante non è consigliabile per i bambini piccoli a cui è preferibile un’acqua oligominerale a bassa mineralizzazione.
Nel bambino più grande non c’è una vera controindicazione. L’acqua gassata può causare una dilatazione temporanea dello stomaco perché l’anidride carbonica a volte aumenta le secrezioni gastriche: sicuramente non sono indicate per bambini con problematiche a livello gastro-esofageo.
E’ importante precisare che non vi sono studi scientifici che abbiano mai provato gli effetti negativi sulla salute umana dell’acqua addizionata con anidride carbonica.
In bottiglia o del rubinetto?
L’acqua che esce dai nostri rubinetti è estremamente controllata sia da un punto di vista chimico che battereologico, la presenza di eventuali impurità spesso dovute al passaggio attraverso le tubature metalliche vecchie e deteriorate può comprometterne la qualità. Per tale ragione è prudente limitarne l’uso nei primissimi anni di vita, età in cui, l’acqua dovrebbe oltretutto essere minimamente mineralizzata.
Nella scelta dell’acqua in bottiglia è meglio variare nella scelta in maniera tale da accedere ad una vasta gamma di minerali utili ed evitando eccessive carenze soprattutto durante la crescita.
Inoltre nella scelta dell’acqua è utile valutare un parametro fondamentale che è il materiale della bottiglia. La plastica è utile in alcune circostanze, per esempio quando siamo ai giardinetti, è sicuramente la soluzione più comoda. Ma dovrebbe essere estremamente limitata perché il materiale di cui è costituita, la plastica, può aver subito dei trattamenti termici per esposizione prolungata alla luce del sole o a fonti di calore che ne hanno alterato profondamente le caratteristiche, rendendola una potenziale fonte di sostanze nocive. Questo discorso va ovviamente rapportato all’età del bambino e alla frequenza di utilizzo: un neonato allattato artificialmente ha sicuramente più bisogno di un acqua sicura proveninte da bottiglie di vetro rispetto ad un adolescente.
MEGLIO LA BOTTIGLIA DI VETRO
Come leggere le etichette?
Il residuo fisso
Con il termine residuo fisso si dà una stima del loro contenuto in sali minerali.
I principali minerali presenti nel nostro corpo sono: sodio, potassio, magnesio e calcio. Ognuno di questi elementi, se assunto in dosi insufficienti o eccessive, può essere nocivo.
- Più questo valore è elevato e più sali sono disciolti in un litro. Questo valore si esprime in mg/L e permette di classificare le acque minerali in quattro categorie:
- “minimamente mineralizzata” residuo fisso inferire a 50 mg/ L: è un’acqua carente di sali minerali e di sodio, stimola la diuresi ed è indicata per chi soffre di ipertensione e nell’alimentazione dei neonati; utile per prevenire la calcolosi renale.
- “oligominerale” o “leggermente mineralizzata” residuo fisso inferiore a 500 mg/ L favorisce la diuresi, contiene poco sodio.
- “mediominerale” residuo fisso compreso tra 500 e 1000 mg/ L, il discreto c
ontenuto in sali minerali la rende utile nell’alimentazione degli sportivi, specie nel periodo estivo in cui occorre reintegrare i liquidi ed i minerali persi con la sudorazione
- “ricca di sali minerali”: residuo fisso superiore a 1.000 mg/L è un’acqua terapeutica, molto ricca di sali. Per evitare sintomi da sovradosaggio è bene acquistarla solo sotto consiglio medio. Ha un effetto diuretico inferiore, e può favorire la comparsa di calcoli renali.
Il pH è una scala che va da 0 (massima acidità) a 14 (massima basicità); il punto intermedio, 7, definisce la condizione di neutralità ed è dato dall’acqua distillata ad una temperatura di 25°C.
Il pH delle acque minerali naturali è generalmente compreso tra 6,5 e 8,0.
Maggiore è il contenuto in anidride carbonica e solfati e minore sarà il pH (maggiore acidità).
I nitrati sono sostanze presenti normalmente in concentrazioni minime e non pericolose.
Tuttavia se assunti in eccesso i nitrati possono seriamente ostacolare il trasporto di ossigeno nel sangue, con conseguenze pericolose soprattutto per i neonati.
Per questo motivo nelle acque minerali sono previsti due differenti limiti di dosaggio:
45 mg/L nelle ordinarie acque minerali
10 mg/L in quelle destinate all’infanzia.
In ogni caso per i bambini, si raccomanda di non superare il valore di 25 mg di nitrati per litro.